martedì 9 settembre 2008

Domenica 9 settembre 1888 - s. Gioachimo

Per le nozze del
Fratello Pietro con Angioletta Brugnatelli
celebrate nella parrocchia di S. Stefano Lodigiano
il giorno 9 Settembre 1888


L'anno scorso, di questi giorni, circondato dagli amati miei genitori, da amici dilettissimi, da questo popolo che amo come la mia famiglia, da tutto quanto insomma abbia di più caro sulla terra, io accompagnava a questo altare un mio fratello per celebrarvi la seconda Messa. -
Quest'oggi ai piedi di questo altare istesso, nelle identiche circostanze, ho assistito e benedetto le nozze di un altro fratello a me non meno caro. Sul capo dell'uno, in certo modo, ho messo la corona del Sacerdozio; sugli omeri dell'altro il giogo soave del Matrimonio : due vie santificate alla Religione, e che, per decorso differente, hanno la stessa meta, il Cielo. - Amati sposi, io vi ringrazio della gioia tutta santa che quest'oggi mi avete procurato. Oh! Le dolcezze di famiglia, sublimate dalla Religione, sono le più pure, e direi quasi, una prelibazione di quelle che si devono gustare in Paradiso. Vi ringrazio ancora del buon esempio che avete dato a questi miei parrocchiani che vi hanno fatto corona, insegnando loro, con la vostra edificante pietà, quale debba essere il Matrimonio cristiano. In compenso, accogliete di buon animo le brevi parole che il mio cuore fraterno e Sacerdotale sente il bisogno di indirizzarvi e che vorrei vi fossero ricordo incancellabile di sì bel giorno.
Per chi non ha fede, il vincolo del Matrimonio è un contratto qualunque regolato da leggi speciali, ed il giorno in cui si stringe è un giorno di allegrie più o meno smodate cui troppo senso tengon dietro i più amari disinganni, e talvolta turpi infedeltà, o, peggio ancora, scandalosi scioglimenti. Sempre così!
Quando l'uomo nelle sue azioni, eliminando l'intervento divino, pretende far da sé, senz'altra guida che le sue passioni, razzola sempre nel fango e finisce collo stancarsi di tutto e deturpare i più sacri affetti. Il Cristiano invece, sollevato dalle ali della fede a sublimi regioni, riscontra nel Matrimonio l'atto primo compiuto da Dio dopo la Creazione, col quale, là nell'Eden dispose che per esso si conservasse il genere umano : vede in quello il simbolo dell'unione ammirabile del Divin Verbo coll'umana natura e colla vera Chiesa: dal Matrimonio si ripromette la massima copia di grazie perché elevato al grado di Sacramento, e coll'Apostolo S. Paolo, pieno di fede e di sacro entusiasmo esclama: Oh quanto nobile ed eccelso è un tal Sacramento! : Sacramentum hoc magnum est. È allora che si prepara a riceverlo con sante disposizioni, coll'animo cioè ricolmo di puro amore e di speranza negli effetti della grazia santificatrice.
Benedetti voi, o miei figli, che educati fin dalla fanciullezza alla scuola di questa fede, avete stretto il legame che ora vi unisce con tali sentimenti, conscii che la vostra unione, rappresentando quella di Cristo colla sua Chiesa, vi impone l'obbligo di ritrarla degnamente. - Come quell'unione è pura, amorosa e indissolubile, pura deve essere anche la vostra, avendo di mira in ogni vostra azione la santa legge di Dio: amorosa quale la descrive S. Paolo, cioè: paziente e benigna, pronta ad accomodarsi a tutto, a sperar tutto, sopportar tutto. Infine la vostra unione deve essere indissolubile senza lasciarsi menomamente scuotere da nessun avvenimento prospero od avverso, fino al termine dei vostri giorni.
Per chi si unisce in Matrimonio, questi che vi ho brevemente accennati sono doveri indeclinabili e voi che ne siete profondamente compresi nel muovere il primo passo su questa via novella, avete voluto ricorrere a Dio colla preghiera e col riceverlo nel SS. Sacramento dell'Eucaristia. Oh! Con Gesù Cristo al fianco le battaglie della vita si cambiano facilmente in vittorie: anche le lagrime hanno le loro dolcezze; e voi che poco fa L'accoglieste con tanta divozione nel vostro petto, alla gioia purissima che certamente ora ne provate, potete argomentare l'avvenire che vi attende se, nei momenti più gravi della vostra vita, vi procurerete sempre, come in oggi, la compagnia del Signore.
Figliuoli carissimi, gli augurii di quanto vi amano sinceramente vi hanno accompagnato fino ai piedi di questo altare. In questo momento i vostri genitori, congiunti ed amici vi contemplano colla massima compiacenza. Anche questo mio popolo, che appena vi conosce, innalza al Signore una prece per voi: il cuor di Dio si è aperto e piove sul vostro capo le sue grazie celesti: tutto sorride intorno a voi, e da questi lieti auspicii vi ripromettete un avvenire di felicità non mai turbata da tristi avvenimenti. Oh, figli miei, che la benedizione di Dio non vi abbandoni un solo istante e nessuna nube tempestosa venga a conturbare gli animi vostri!
Crederei però di ingannarvi se, pago della letizia d'oggi, non vi ricordassi che la felicità non è compagna perenne nel cammino di questa terra. Essa non è che un semplice ospite che si mostra di rado con momentanee apparizioni. -
È un raggio di luce bene spesso attraversato da fitte ed oscure nubi: - un amico bramato che quando si crede di poter stringersi al seno è sparito. Nessuna meraviglia quindi che, presto o tardi, il dolore possa venire ad assidersi anche fra le pareti di vostra abitazione.... Miei cari, voi che sapete quanto io vi ami, non potete supporre che mia intenzione sia quella di contristarvi con tali previsioni. Io non voglio che premunire con esse il vostro cuore e amarvi, affinché i mali della vita vi trovino forti a sostenerli con dignità, il cuor vostro si stacchi sempre più dai beni menzogneri di questa terra, ed eleviate i vostri affetti al Cielo, dove la vera felicità tiene costante la sua dimora.
Ed ora, o Vergine Santa, sarete voi la sola che non si interessi al vero bene di questi giovani sposi che in oggi fanno palpitare tanti cuori? Se io, con un cuore così imperfetto, desidero tanto il loro bene: se questi genitori sarebbero pronti persino a dar tutto il loro sangue per la loro felicità, voi, Madre del bell'amore, sarebbe possibile che li trascuriate? Essi hanno sempre avuto per voi affetto di figli, ed è appunto per questo che hanno voluto compiere l'atto più solenne di loro vita nel giorno sacro al Vostro Nome. Accoglieteli adunque, o Maria, sotto il vostro manto: fate che la loro unione sia pura, amorosa e costante, come pura, amorosa e costante fu la vostra col degno sposo S. Giuseppe. I giorni di loro vita scorrano tutti irrorati di quella gioia che è figlia delle sante azioni e fate, o Madre carissima, che all'ombra della vostra protezione, cinti dalla corona di quei figli che Dio vorrà loro affidare, degli adorati genitori, e di noi tutti che in questo giorno abbiamo fatto tanti voti per la loro felicità, possano un dì rivedersi e riunirsi per sempre là dove, fra le schiere degli Angeli e dei Santi, si celebrano perpetuamente le mistiche Nozze dell'Agnello Divino.
SAC. LUIGI ARDEMAGNI
Prevosto Parrocco

1 commento:

chiara ha detto...

Più o meno la stessa omelia del mio matrimonio...