domenica 19 novembre 2000

Famiglie Eisenschitz e Adler

Sul quaderno di Emma troviamo le firme, apposte a Milano tra la fine di aprile e l'inizio di maggio 1891, di cinque membri delle famiglie Eisenschitz e Adler. Chi sono? Volendo semplificare al massimo si tratta delle famiglie di due imprenditori, soci e cognati tra di loro.

Gli Eisenschitz e Adler sono infatti due famiglie ebree, originarie della Moravia (che allora si trovava nell'Impero Austro-Ungarico, attualmente nel territorio della Repubblica Ceca) che annoverano alcuni esponenti illustri.
Disponiamo di moltissime informazioni su di loro. Procederemo con approfondimenti successivi. Coloreremo in rosso i nomi delle persone che intervengono sul quaderno di Emma.

In estrema sintesi Bernard Eisenschitz (1825-1885) nel 1862, a trentotto anni, sposa la diciottenne Clementine Adler (1843-1903) che è sua nipote (essendo figlia di una sua sorella maggiore). Bernard e Clementine, allora residenti a Vienna, hanno tre figli: Otto (1863-), Carl (1864 - ) e Berta (o Bertha). Poi la famiglia si trasferisce a Milano dove, nel 1878, Bernard fonda con Robert Adler (1845-1895) fratello minore della moglie Clementina, e di venti anni più giovane di lui, la Adler Eisenschitz un'impresa per il commercio di macchine industriali.

Il socio giovane, Robert Adler, e sua sorella Clementine, moglie di Bernard Eisenschtiz, hanno altri quattro fratelli, che sono i rimasti in Austria, uno dei quali, Guido Adler (1855-1941), diventerà un famosissimo musicologo, amico personale di Johannes Brahms e di Gustav Mahler. Tanto celebre che la voce di Wikipedia dedicata a lui è stata tradotta in diciassette lingue tra cui l'italiano.

Nel 1880 a trentaquattro anni, Robert Adler, due anni dopo aver fondato la società, sposa la diciottenne Henrietta Stiasny. Anche se lui ha già una società a Milano, il loro matrimonio si celebra a Vienna, poi evidentemente la moglie segue il marito a Milano. I due, tra il 1881 e il 1886 avranno quattro figli: due maschi e due femmine, che a differenza dei figli di Clementina, sono troppo piccoli nel 1891 per firmare il quaderno di Emma. Sul quaderno non troviamo neanche la firma del socio anziano Bernard perché, nel frattempo, esattamente nel 1885, è morto, lasciando vedova Clementina. Così nel 1894 Robert rifonda la società con un nuovo socio: al posto del cognato Bernard, c'è ora il nipote Carl, uno dei figli della sorella Clementine e dello stesso Bernard. 

Chi non ama i dettagli può tranquillamente fermarsi qui, ma la storia delle due famiglie è ricchissima di spunti, quasi tutti reperiti su questa pagina di ancestry.com.

Sul foglio sparso 3, pagina 1, del quaderno di Emma, troviamo una dedica di Berta in data 1° maggio 1891. Sul retro della stessa pagina ci sono due dediche: la prima a nome Clementina Eisenschitz, datata 30 aprile 1891 (il giorno prima) e subito sotto una seconda, con disegni, a firma OEisenschitz, datata 2 maggio 1891 (il giorno dopo) mentre a pagina 2 dello stesso quaderno troviamo due dediche di Roberto ed Henrietta Adler, datate 11 maggio 1891. In tutte le firme, oltre a quella della data, c'è l'indicazione del luogo: Milano. 
Anche se i due fogli sono ora lontani, causa la fuoriuscita dalla rilegatura del foglio sparso 3, è probabile che fossero originariamente vicini. Lo sono comunque le date (passano undici giorni tra la prima e l'ultima firma di questo gruppo) e lo sono le storie di queste cinque persone che firmano il quaderno. Si tratta infatti dei membri di due famiglie, imparentate tra loro, di imprenditori ebrei di origine morava attivi a Milano in quegli anni.

C'è qualche possibilità che il diario sia stato consegnato da Emma a Clementina Eisenschitz, la prima a firmare, che poi l'ha passato il giorno successivo a Berta, poi a Oscar e infine, qualche giorno dopo, sia passato da casa Eisenschitz a casa Adler e infine sia ritornato nelle mani di Emma. Le prime firme successive a quelle degli Adler sono infatti quelle di Mina e del suo fidanzato, datate Milano 1° giugno 1891.

Ma vediamo più in dettaglio chi erano gli Eisenschitz e gli Adler

Diciamo subito che tutte le informazioni riportate qui sotto sono state ricavate da questa pagina di ancestry.com mentre alcune informazioni sulla società Adler ed Eisenschtiz provengono da Gli ebrei e l'economia milanese: l'Ottocento di Germano Maifreda.
Adler & Eisenschitz, fondata dai moravi
Roberto Adler e Bernardo Eisenschtiz 
notaio Laurin rog. 5 agosto 1878
capitale sociale dell'accomandita 6.000 lire
e rifondata da RA e dal figlio di BE, Carlo 
nel 1894 notaio Augusto Porro rog. 21 marzo 1894
stesso capitale sociale.
Nel 1889 la A&E aveva fornito alla Grondona
macchinari per 150.000 lire.


Roberto nasce in Austria il 10 novembre 1845 e, dopo aver sposato Henrietta Stiassny (figlia di un mugnaio di Trebitsch) si trasferisce a Milano con la moglie e una sua sorella vedova più anziana di lui, Clementina. Qui, con un altro ebreo, Bernardo Eisenschitz fonderà il 5 agosto 1878 la Adler Eisenschitz, impresa per il commercio di macchine per l'industria, che verrà rifondata, il 21 marzo 1894 dallo stesso Roberto e dal figlio di Bernardo, Carlo, sempre con un accomandita di 6.000 lire di capitale sociale. Nel 1889 la società fornisce alla Grondona macchinari per 150.000 lire (informazioni tratte da . Più avanti nel quaderno troveremo anche firme di appartenenti alla famiglia Eisenschitz.
Le altre notizie sulla famiglia Adler invece provengono da: Roberto viene definito un tipo molto energico ed attivo, che morì prematuramente per delle lesioni interne causate dall'aver spostato pesanti macchinari. Roberto ed Henrietta (soltanto omonima di una donna politica ebrea britannica, pioniera del femminismo) avranno quattro figli e sei nipoti, la maggior parte dei quali torneranno a stabilirsi in Austria.