sabato 22 novembre 2008

Il quaderno di Emma - Pagina 14

                     Sciarada

La prima mia è la settima _ di ventiquattro suore,
La mia seconda è un angelo _ di questa terra, un fiore;
Insomma assicuratevi _ è un totale rara
di leggiadria, di grazia_ e di virtù preclara.
milano, 5 dicembre 93      Emilio Sollier

                     ________
Quando senti una savia sentenza o un'osserva
zione utile, notala, o imparala a mente.
                          ________
Non lasciar mai trascorrere un giorno senza
qualche progresso intellettuale e morale.
                              ________
Non vi è tesoro che valga a comprare
un'ora.
               ________
Fuggire la viltà è vergogna: scampar
un pericolo è prudenza.
                                    Giuseppe Giusti



Nota: A pagina 14 dell'album di Emma troviamo una sciarada. La sciarada è un gioco enigmistico molto diffuso ancora oggi, ma che a fine Ottocento godeva di una grandissima popolarità. Molti giornali, anche quotidiani, pubblicavano sciarade. Ma soprattutto si giocava a sciarade in società, ad "alta voce". Nella sciarada una parola viene formata dalla somma di altre due parole: es. te+gola=tegola. Lo stile di sciarade tipico dell'Ottocento (detto "a voci convenzionali") prevedeva che venissero esplicitamente dichiarate le parti: la prima, la seconda e il totale, mentre attualmente sono più diffuse quelle a diagramma (xxx+yyyy=xxxyyyy). In questo caso Emilio Sollier, amico di Emma, scrive una sciarada, la cui soluzione è stata pubblicata da Mau tra i commenti. 
Seguono le abituali massime, l'ultima con l'indicazione "Giuseppe Giusti". Che siano del poeta toscano (1809-1850) anche tutte le precedenti?. Da indagare. 

Il quaderno di Emma - Pagina 13



Un buon cristiano affronta senza paura le
contingenze della vita.
                          ________

Per ben morire è necessario ben vivere; e per
vivere bene bisogna pensare a morir bene.
                           _______

Chi è privo di religione, non ha né probità, né
improbità, né ordine, né disordine, né verità,
né falsità, né merito, né demerito, né premi,
né castighi, e senza la religione sono nomi
privi di senso, la giustizia, l'onore, il pudore
l'umanità.
                      ________

Pensa costantemente: «Io Sono», dunque se
Io Sono, bisogna che Tuo o Dio sii»
                          ________

Cerca di discorrere meno sulla virtù, ma
di praticarla maggiormente.
                              _________

La forza prevale sulla giustizia, e talvolta
estingue ogni sentimento di umanità.
                             ______

Il quaderno di Emma - Pagina 12

Le parole nelle nostre frasi debbono essere
disposte in modo, che non esprimano né più,
né meno che la nostra idea.
                                  _____

Lo studioso deve essere guidato per gradi insen
sibili ai rami più alti della scienza.
                               ______

Più uno è cattivo, più è sospettoso.
                             _____

Il sospettare è una virtù da codardo.
                            ______

È più disonorevole sospettare di un amico che
essere ingannato.
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Del tuo amico parla sempre bene, del nemico
né bene, né male.
                           _________

Le disavventure e le afflizioni sono o punizioni
o esperimenti.
                          _________

sabato 8 novembre 2008

S. Stefano Lodigiano 9 settembre 1888


Sono già troppi giorni che non parliamo di Angioletta, ma le ricerche continuano su due fronti: S.Stefano Lodigiano e Malnate. Molto interessante il frutto di un'incursione a S.Stefano presso la chiesa parrocchiale dove domenica 9 settembre 1888 si sono sposati Angioletta Brugnatelli e Pietro Ardemagni. Nell'archivio della chiesa parrocchiale troviamo la registrazione, in latino, del matrimonio e qui abbiamo diverse conferme e qualche sorpresa.
Il testo latino dovrebbe essere il seguente:
N. 9 Anno Domini Millesimo Octingentesimo Octuagesimo Octavo, die nona Septembris:
Duabus tantum praemissis denuntiationibus, obtenta dispensatione tertiae, duobus diebus continuis Festivi in Ecclesia Par. S.ti Satyri, Civitatis Mediolani, sub cuius cura habitant sponsi, scilicet diebus 26 Augusti et 2 Septembris huius anni, nullagere legittimo impedimento detecti:
Ego Ardemagni Aloisius, Prep. huius Par. sub titulo B.M.V. in Coelum Assumptae, loci S.ti Stephani ad Cornu, de mandato Rev.mo Sac. Caietani Berretta, Vicarii Spiritualis supradictae Par. S. Satyri, interrogavi Ardemagni Petrum, filium viv. Josephi et Carini Carola, nativum Miradoli Dioec. Laudensis, catholicum, nubilum, et Brugnatelli Angelam, filiam viv. Josephi et Pertusi Carola, natam sub Par. S. Satyri praedicta, catholicam, nubilem, eorumque mutuo consensi habito solemniter per verba de praesenti Matrimonio coniunxi, praesentibus testibus notis Sac. Ardemagni Joanne Baptista frater sponsi ex Par. Miradoli et Grona Eugenio, filio Jo. Bapt. ex Par. Cotonei, eisqua in Missae celebratione benedixi.
Se ho capito bene qui, come sapevamo don Luigi (Aloisius) Ardemagni, il cui sermone abbiamo pubblicato il domenica 9 settembre 1888, parroco della chiesa della Beata Maria Vergine Assunta in Cielo a S.Stefano celebra il matrimonio del fratello Pietro e di Angioletta Brugnatelli dopo le due settimane canoniche di pubblicazioni su mandato di Don Gaetano Beretta, Vicario della Chiesa di S.Satiro a Milano che, per competenza territoriale, sarebbe stato il titolare del matrimonio visto che entrambi gli sposi vivevano a Milano, in via Torino. Veniamo finalmente a conoscere il cognome della madre di Pietro: Carini (erano sempre stati in ballottaggio Carini e Catterini) e anche il nome di un altro fratello prete di Pietro: Giovanni Battista, probabilmente si tratta dello stesso fratello più giovane di Luigi, a cui lo stesso sacerdote fa cenno all'inizio del sermone: qui è uno dei due testimoni. Non sappiamo molto invece di Eugenio Grona di Codogno (Cotonei), l'altro testimone.

sabato 1 novembre 2008

Il quaderno di Emma - Pagina 11



Quand on croit aimer une personne 
c'est sa présence qui nous trompe; 
quand on l'aime véritablement 
c'est son absence qui nous en 
instruit.
                            [C. B. I.]
             Venezia 8 maggio 1892

Mia cara, mia bella, mia 
gentile amica Emma, 
ricordatevi che la donna 
può avere per sé lo spirito 
e la bellezza, la grazia e il fa=
scino; ma la più alta, la ec=
cezionale fra le virtù femmi=
nili, è una sola: la dolcezza
e questa la possedete in tutte le 
vostre azioni, in tutti i vostri discorsi 
percui voi rappresentate la virtù 
eccezionale ed io l'ammiratore 
eterno e fedele di questa divina e dolce fanciulla.
                                I Bassi 



pagina 11 il quaderno di Emma ci porta fuori da Milano e precisamente a Venezia. Il filone veneto dell'album sarà piuttosto interessante come vedremo più avanti. Questa pagina si compone di due parti scritte con lo stesso inchiostro viola e con la stessa inclinazione, la scrittura però sembra leggermente diversa, si vedano ad esempio le B delle firme. Ci vorrebbe un perito calligrafico per capire se si tratta della stessa persona che scrive la citazione francese in alto con più attenzione alla calligrafia e poi si lascia andare a una scrittura più spontanea per l'effusione dei sentimenti in italiano nella seconda parte oppure se si tratta di due persone differenti che hanno tentato di scrivere con tratto abbastanza omogeneo per rendere la pagina più gradevole. Il secondo è chiaramente un ammiratore di Emma, all'apparenza più anziano, ma con ogni probabilità si tratta di un'ostentazione di galanteria. Il luogo e la data sembra molto verosimile che valgano comunque per entrambe le annotazioni. Il fatto che Emma venga definita ancora una fanciulla ci dà un'ulteriore indicazione sulla sua età, che non è nota (anche se sappiamo che suo padre è vissuto dal 1818-9 al 1888 e queste note sono del 1892). 

Il quaderno di Emma - Pagina 10


Siate sempre dolce per quanto potete:
un cucchiaio di miele alletta più bimbi
che non un barile d'aceto.
                             ___________

Che importa mai che l'acqua alla quale
uno si disseta sia un piccolo ruscello o un
gran fiume, purché basti?
                            ___________

Per un vecchio la lode non è che un nome
vano e per un uomo che alla dimane potrà
essere polvere che cosa è la fama?
                       _________

Non fidatevi; non altercate, non prendete
ad imprestito, non imprestate, e vivrete in
pace.
                             _______

Ricordati che non sei mai né tanto felice,
né tanto infelice come ti credi.
                           _________


Nota: Ecco un'altra pagina del quaderno di Emma non firmata e piena di aforismi come già, in tutto o in parte, le pagine 4, 6, 8, 9, 10. Si tratta della calligrafia e del tipo di pagina più frequente di tutto l'album, ma, in fondo, queste sono le pagine meno interessanti: gli stessi aforismi non sono un granché. Come dicevamo, saremmo tentati di attribuire queste pagine alla stessa Emma, visto che sono quelle prevalenti e quelle non firmate. Saremmo al tempo stesso anche un po' delusi perché Emma risulterebbe l'autrice delle pagine più opache del proprio stesso album. Eppure la scrittura sembra più probabilmente maschile. Se non altro però qui, a pagina, 10, c'è almeno una novità: viene utilizzato un bellissimo inchostro rosso carminio.