Come abbiamo visto
nell'introduzione, il quaderno di Emma viene compilato dai suoi amici senza un vero e proprio ordine temporale stabilito: al suo interno interventi con date successive si trovano talvolta a precedere interventi con date antecedenti. Fogli lasciati bianchi sono intervallati ad altri scritti e così via. Insomma una compilazione un po' caotica, come se ogni persona fosse stata lasciata libera di scrivere dove voleva, aprendo l'album a caso.
Nella maggior parte dei casi però, interventi con date ravvicinate si trovano vicini anche nell'album, come nel caso, ad esempio, delle tre dediche della famiglia Eisenschitz. Troviamo su un foglio la dedica di Berta, datata Primo maggio 1891, sul retro dello stesso foglio la dedica della madre Clementina con la data 30 aprile 1891 seguita immediatamente dalla dedica del fratello di Berta (e figlio di Clementina), Oscar con data 2 maggio 1891. Qui il sospetto è che Emma abbia consegnato il quaderno a Berta, lasciandolo poi in gestione alla famiglia per qualche giorno. Tanto più che con data 11 maggio 1891, solo una decina di giorni più tardi troviamo in un altro punto due dediche di Roberto ed Henrietta Adler, parenti e soci in affari degli Eisenschitz, commercianti ebrei di origine morava. Insomma: gli amici di Emma si portavano il quaderno a casa per compilarlo.
In totale si tratta di 44 fogli bianchi, ancora attaccati alla rilegatura, per un totale, tra fronte e retro, di 88 pagine, 90 contando le parti interne bianche delle cosiddette carte di guardia. Inoltre ci sono 7 fogli, di cui 2 doppi, sparsi, ovvero usciti dalla rilegatura per un totale di altre 18 pagine, che sommate alle 90 di cui sopra portano il totale a 108 pagine.
Di queste 108 pagine ben 24 sono rimaste bianche, mentre ben 29 sono state riempite da aforismi morali, abbastanza insulsi, e nella maggior parte dei casi anonimi e non firmati, da due a sette per pagina, trascritti con la stessa calligrafia, all'apparenza maschile (ma potrebbe essere la grafia della stessa Emma). Queste sono di gran lunga le pagine meno interessanti dell'album. Ci sono altre tre pagine con alcuni di questi aforismi, ma che comprendono altri interventi. In totale abbiamo contato 142 di questi aforismi i cui obiettivi polemici sono, in linea di massima, i vizi dell'uomo, ma anche la mancanza di fede. Soltanto in un paio di casi è stato indicato l'autore, qualche scrittore italiano dell'ottocento come Ugo Tarchetti o Giuseppe Giusti (vedi figura: si tratta di una delle tre pagine con aforismi mescolati ad altri interventi, e con un aforisma di cui è citato l'autore)
Le altre pagine sono più interessanti. Ci sono interventi contro la discriminazione dei generi, storie di figli di professori universitari morti in montagna, poesie acrostiche, sciarade (vedi figura) illustrazioni a matita, a tempera, a china, o con veri fiori di campo mantenutisi secchi sul foglio per tutti questi anni. Persino un piccolo autografo di Antonio Fogazzaro e altre amenità. Alcuni interventi sono piccoli fili tirando i quali nascono storie molto particolari. Spesso le dediche comprendono qualche citazione da poeti e scrittori celebri, talora in francese (con errori), come si usava fare all'epoca in questi album che avevano la funzione di conservare memorie degli amici, in assenza di fotografie.
Come si diceva l'album è stato compilato in due grossi periodi: il primo va dal marzo 1891 al settembre 1893 e il secondo va dal novembre 1902 allo stesso mese dell'anno successivo. I luoghi di compilazione ci raccontano qualcosa di Emma, di cui, tutto sommato, sappiamo abbastanza poco, e dei suoi spostamenti. Ma, appunto, chi era Emma Brugnatelli?
Leggi una pagina del quaderno di Emma:
Copertina Pagine: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 24-25 27 28 29-31 32 33 34 35 36-38 39 41 44 45 47 49 50 51 52 53-54 55 56-58 59 61 62 63 64 65 66 67 70 71 74 77 79 87 88 89 Fogli sparsi: 1-1 1-2 2-1 2-2 3-1 3-2 3-3 3-4 4-1 5-1 5-2 6-1 6-2 7-1 7-2 7-3 7-4 Copertina posteriore